la solitudine dei numeri primi di Saverio Costanzo

                                                              DRAMMATICA SOLITUDINE

                                                          voto: ** e mezzo           (Italia 2010)

Alice (Alba Rohrwacher) e Mattia (Luca Marinelli) sono due ragazzi di Torino diversi da molti altri ragazzi (che spesso  li emarginano) e diversi fra loro ma accomunati da un segreto e da uno forte trauma infantile. Le loro vite si incroceranno spesso perché legate quasi da un legame imprescindibile come il legame che c’è tra i numeri primi (disibili solo per  1 e se stessi). Anche un lungo allontanamento di Mattia che riuscirà ad emanciparsi a livello lavorativo in Germania e un matrimonio finito male di Alice, non scalfirà questo rapporto unico e nella parte finale del film i due protagonisti si ritroveranno in un’ ultima scena drammatica e carica di pathos che esprime la sofferenza che gli ha provocato la loro naturale solitudine. La pellicola segue l’ omonimo  libro nel raccontare una parte della vita dei due protagonisti, partendo dall’ infanzia, l’ adolescenza, fino all’ età  adulta ma invece di raccontare la loro storia in modo lineare e cronologico (come avviene nel romanzo), per rendere più dinamica la sceneggiatura (scritta da Saverio Costanzo e Paolo Giordano), si serve di numerosi flashback e analessi, curate in modo ordinato e coerente.

Tratto dall’ omonimo best seller di Paolo Giordano, questo film è diretto in modo lineare e curioso da Saverio Costanzo (uno dei migliori registi emergenti in Italia) che rende onore al libro, dando spesso una grande carica espressiva alle proprie scene, caratterizzate da molti silenzi, sguardi, frasi non dette e da un pathos sempre crescente che mostra la desolazione e la sofferenza dei due protagonisti. Attori che realizzano un’ ottima interpretazione, soprattutto Alba Rohrwacher, ottime colonne sonore, onnipresenti,  sempre molto vicine a adeguate alle scene e che aumentano la tensione espressiva di molte sequenze. Ottimo unhappy-end, drammatico nella sua cruda rappresentazione. Le scene in cui Alice e Mattia sono rappresentati nell’ infanzia e nell’ adolescenza sono recitate da attori quanto giovani , quanto inesperti e quindi ciò risente nell’ economia totale del film. In ogni caso un ottimo prodotto italiano apprezzato anche al Festival di Venezia e  che ha permesso la conoscenza internazionale di un buonissimo regista, Saverio Costanzo.